Il progresso tecnologico e la digitalizzazione della nostra economia hanno rappresentato un’opportunità significativa per gli investitori negli ultimi anni. Sebbene i recenti fattori negativi abbiano spinto gli investitori a mettere in discussione la sostenibilità di questa crescita, crediamo che queste perplessità siano sopravvalutate.
Prima del COVID, il nostro team guardava con molto interesse ai cambiamenti strutturali in corso nella tecnologia e alla loro capacità di modificare ogni aspetto della nostra vita, sia che si trattasse dell’innovazione nel cloud computing, nei progressi dell’AI, nell’apprendimento automatico o nella realtà aumentata.
All’inizio della crisi ci siamo resi conto di come il COVID stesse agendo da catalizzatore per l’innovazione anche al di fuori del settore tecnologico: le aziende che non avevano ancora iniziato a pensare alla loro transizione in imprese digitali hanno dovuto provvedere immediatamente. Il loro personale stava trasformandosi, i loro clienti stavano prendendo direzioni diverse e queste aziende hanno dovuto trovare dei modi per adattarsi rapidamente e rispondere a questi cambiamenti. Sostanzialmente, in 12 mesi abbiamo visto affermarsi dei trend che, come detto, pensavamo di vedere fra tre o cinque anni. Quello che ci rende incredibilmente ottimisti è che questi fattori trainanti della domanda non sono cambiati. Continuiamo a vedere lo sviluppo di importanti novità mentre le aziende si impegnano e cercano di capire come possono rendere il luogo di lavoro e il personale più adattabili e reattivi. Come trovare nuove fasce di mercato a cui rivolgersi? Come raggiungere nuovi consumatori? Come rimanere importanti? Queste interrogativi continuano ad essere presenti.
Abbiamo visto aziende tecnologiche affrontare la crisi con bilanci molto solidi e siamo rimasti sorpresi da quanto abbiano investito aggressivamente durante il ciclo. Riteniamo che i benefici di questo investimento si manifesteranno da un punto di vista fondamentale nei prossimi 12-24 mesi, quando le economie ripartiranno e cominceremo ad assistere ad una rapida accelerazione e adozione da parte di consumatori e aziende.
Detto questo, più recentemente abbiamo assistito a variazioni di prezzo negative, perché gli investitori si sono allontanati dalle società che hanno ottenuto i migliori risultati nella crisi fino ad ora. Crediamo che questo rappresenti un’opportunità per la gestione attiva in questo comparto. Si tratta di un contesto ideale per differenziare tra quali siano le tecnologie innovative chiave che saranno parte integrante del futuro rispetto a quelle che stavano solo beneficiando di circostanze contingenti e che probabilmente rimarranno indietro uscendo dalla crisi. Vediamo opportunità particolari nel comparto FinTech, ossia pagamenti digitali, nuove banche e l’affermarsi dei portafogli per dispositivi mobili, così come i componenti intelligenti e, naturalmente, i semiconduttori: il fondamento di tutto il progresso tecnologico.
Benché sia probabile che la natura ciclica della ripresa continui e si presentino nuovi problemi, la nostra tesi rimane invariata. Crediamo che l’innovazione tecnologica si stia espandendo oltre gli Stati Uniti, nei mercati emergenti e in parte dell’Europa, interessando non più solo le aziende mega-cap, ma anche tutta la gamma delle capitalizzazioni di mercato. Pensiamo che questa tesi si sia rafforzata a seguito della crisi e continuiamo a credere che il progresso tecnologico abbia ancora molto spazio per affermarsi.